08 Apr I nostri volontari in missione in Burkina Faso
Alcuni nostri volontari in questi giorni si trovano in missione in Burkina Faso. Ecco la testimonianza del volontario Paolo Bocchi, attualmente in Africa.
“Siamo circa a metà del nostro viaggio, tutto o quasi sta andando per il verso giusto. Ad accoglierci all’aeroporto di Ouagadogou, Capitale del Burkina Faso, Dada Padmeshananda, che da 18 anni segue e coordina i progetti di Amurt anche in Ghana, Togo e recentemente anche in Congo.
A causa del caldo, la prima notte abbiamo deciso di dormire all’aperto sotto una tenda con zanzariera, la notte infatti bisogna proteggersi dalle zanzare femmina che trasmettono la malaria, siamo sotto profilassi ma meglio essere prudenti. Il giorno seguente, stabilito un programma settimanale, abbiamo caricato tutto il materiale raccolto in Italia e siamo partiamo per Bissiri con il nostro pick up. Le temperature qui sfiorano i 43 gradi, fortunatamente il clima è piuttosto asciutto, comunque si soffre ad intraprendere qualsiasi attività, penso però che se i locali ci convivono per mesi noi possiamo farcela per qualche giorno.
L’arrivo al villaggio di Bissiri mi emoziona, è la terza volta che ci torno, ma ogni volta provo sensazioni uniche, sarà che l’ho visto crescere, la prima volta non c’era quasi nulla, solo miseria e disperazione. Nel giro di qualche anno abbiamo creato le scuole primarie e secondarie, un passo fondamentale per assicurare un futuro migliore alle giovani generazioni, poi un progetto agricolo con produzione di piante officinali, per garantire la sostenibilità, poi una clinica in una zona sprovvista di strutture sanitarie. Fra qualche giorno inaugureremo una piccola farmacia.
A Bissiri la rassegnazione ha da tempo lasciato il posto all’entusiasmo, all’orgoglio di essere parte di un progetto in continua evoluzione, sono 335 i bambini e le bambine, ragazzi e ragazze, attualmente presenti nelle nostre scuole, tutti e tutte splendidi, gentili e riflessivi come da indole burkinabè, ma anche allegri ed empatici con noi.
Il regalo che ci siamo portati dall’Italia per loro è una maglietta ma non una qualunque, quella della 24 ore di sport e solidarietà. manifestazione che da anni organizziamo agli Amici del Po e che ci ha permesso nel tempo di finanziare proprio la crescita di Bissiri.
A causa del caldo, la prima notte abbiamo deciso di dormire all’aperto sotto una tenda con zanzariera, la notte infatti bisogna proteggersi dalle zanzare femmina che trasmettono la malaria, siamo sotto profilassi ma meglio essere prudenti. Il giorno seguente, stabilito un programma settimanale, abbiamo caricato tutto il materiale raccolto in Italia e siamo partiamo per Bissiri con il nostro pick up. Le temperature qui sfiorano i 43 gradi, fortunatamente il clima è piuttosto asciutto, comunque si soffre ad intraprendere qualsiasi attività, penso però che se i locali ci convivono per mesi noi possiamo farcela per qualche giorno.
L’arrivo al villaggio di Bissiri mi emoziona, è la terza volta che ci torno, ma ogni volta provo sensazioni uniche, sarà che l’ho visto crescere, la prima volta non c’era quasi nulla, solo miseria e disperazione. Nel giro di qualche anno abbiamo creato le scuole primarie e secondarie, un passo fondamentale per assicurare un futuro migliore alle giovani generazioni, poi un progetto agricolo con produzione di piante officinali, per garantire la sostenibilità, poi una clinica in una zona sprovvista di strutture sanitarie. Fra qualche giorno inaugureremo una piccola farmacia.
A Bissiri la rassegnazione ha da tempo lasciato il posto all’entusiasmo, all’orgoglio di essere parte di un progetto in continua evoluzione, sono 335 i bambini e le bambine, ragazzi e ragazze, attualmente presenti nelle nostre scuole, tutti e tutte splendidi, gentili e riflessivi come da indole burkinabè, ma anche allegri ed empatici con noi.
Il regalo che ci siamo portati dall’Italia per loro è una maglietta ma non una qualunque, quella della 24 ore di sport e solidarietà. manifestazione che da anni organizziamo agli Amici del Po e che ci ha permesso nel tempo di finanziare proprio la crescita di Bissiri.
Entriamo in tutte le classi, parliamo con gli insegnanti, facciamo yoga insieme ai ragazzi, materia fondamentale che oltre conferire benessere aumenta anche la concentrazione e la consapevolezza. E poi la parte più piacevole, si gioca con i bambini. Erano anni che non calciavo un pallone. Maurizio è un compagno di viaggio ideale, tranquillo, supera in silenzio qualsiasi avversità gli si presenti e naturalmente mette la sua professionalità di navigato fotografo a disposizione della nostra missione. Una cena con tô, una specie di polenta con intingolo di verdure e mango, orzata da bere e si va a letto, su un materassino disteso per terra, stanchi e soddisfatti per dormire e ricaricare le pile per il giorno seguente.”