La testimonianza del volontario Bocchi rientrato dalla sua missione in Uganda

Il nostro volontario Paolo Bocchi è da poco tornato dall’Uganda dove ha supervisionato il progetto “Donare conoscenza”, ecco le sue parole:

Sono da poco tornato dall’Uganda per finalizzare un progetto sul quale stavo lavorando da tempo, si chiama: “Donare conoscenza” un concetto che per noi di Amurt è molto importante perché può misurare l’evoluzione di un popolo, di una nazione. La conoscenza si apprende a Scuola e tanto più è di qualità, meglio è, nelle scuole di Amurt si insegna il sistema neoumanistico che ci rende persone consapevoli del nostro ruolo sulla terra, cioè esseri umani facenti parte di un sistema universale permeato di amore. Si promuove il rispetto per tutti gli esseri viventi, ognuno importante per l’equilibrio esistenziale, lo studio dello yoga e della meditazione sono poi parte integrante dei programmi di insegnamento perchè oltre a favorire il rilassamento e l’equilibrio interiore, migliorano l’apprendimento degli studenti. Lo studio è poi chiaramente di fondamentale importanza per la formazione dei ragazzi e la nuova biblioteca, cioè il progetto che stiamo realizzando, aggiungerà sicuramente qualità all’insegnamento scolastico. Sarà un luogo deputato all’insegnamento, allo studio, alla lettura di libri ed all’utilizzo del computer con lezioni di informatica e non solo. Uno spazio che a Wasswa mancava, dove i ragazzi potranno ritrovarsi anche per socializzare nelle ore di intervallo.

La Scuola è composta dall’asilo e dalla scuola primaria che arriva fino alla classe settima, ci sono in totale 10 aule con 14 insegnanti, fra questi 2 sono governativi, cioè pagati dal Ministero dell’istruzione, il resto sono a carico di Amurt e la maggior parte di loro sono ex studenti cresciuti proprio qui che si stanno mettendo a disposizione dei più piccoli perché credono fermamente nel progetto.

Le lezioni iniziano alle 8 e finiscono alle 16,30, dalle 13 alle 14 viene servito il pranzo che è un piatto chiamato posho, cioè una specie di polenta servita con un intingolo a base vegetale con fagioli o altri legumi. Ho chiesto se non si potesse alternare ad un po’ di riso o pasta, ma mi è stato risposto che sarebbe insostenibile finanziariamente, visto che ogni giorno bisogna sfamare circa 370 bocche. Il mais invece lo si coltiva direttamente in loco, a pochi metri di distanza dalla mensa e ricavarne farina da far bollire è un’operazione molto economica e genuina.

Per raggiungere la scuola i ragazzi e le ragazze percorrono il tragitto a piedi naturalmente su strade sterrate, quado va bene si tratta solo di qualche chilometro ma a volte impiegano anche più di un’ora anche perché la zona è collinare e piove molto spesso da queste parti. Quando è stagione di piogge in effetti si registrano più assenze a scuola per motivi legati all’impraticabilità del tragitto.

Per chi abita troppo lontano abbiamo delle stanze comuni che vengono utilizzate come dormitorio dai bambini e dalle bambine che vengono accuditi/e dai ragazzi e ragazze più grandi.

Quest’anno la stagione delle piogge oltre ad essere arrivata in anticipo sta facendo disastri e purtroppo i lavori per la realizzazione della nuova biblioteca hanno subito rallentamenti ed anche un inaspettato cambio di programma: l’edificio non sarà più come da progetto ad un solo piano ma a 2 piani, verrà quindi raddoppiato con una superficie totale di quasi 200 mq. L’idea è stata del direttore della scuola, abbiamo parlato con l’impresario edile e ci ha concesso la modifica inclusa nel prezzo pattuito inizialmente. Così avremo al piano terra la biblioteca ed al primo piano la stanza di informatica.

Siccome per completare l’opera servirà ancora un po’ di tempo abbiamo sistemato le due future aule in via provvisoria in altre sedi per poterne usufruire fin da subito ed abbiamo quindi proceduto all’inaugurazione.

La cerimonia è stata semplice ma molto sentita sia dai ragazzi che dagli insegnanti che hanno manifestato tutta la loro soddisfazione e gratitudine nel poter contare da ora in poi su una struttura in più per l’insegnamento ma soprattutto equipaggiata con 10 computer di nuova generazione, un sogno che si realizza dato che attualmente per mancanza di fondi si utilizzava un solo computer per 40 studenti.

Ora anche la corrente elettrica sarà garantita da un nuovo generatore a gasolio da noi acquistato a Kampala insieme ai 10 computer.

Sincera gratitudine si legge anche negli occhi dei bambini. Ero stato da queste parti circa 10 anni fa, ritrovo ora 2 dei bambini di allora ormai all’università, sono Alex e Sophan, sono 2 ragazzi orfani cresciuti nella Casa d’accoglienza grazie alle adozioni a distanza di Amurt Italia. E’ molto bello parlare con loro scoprendoli adulti dopo tanto tempo, ascoltare il loro percorso, l’equilibrio raggiunto, i loro sogni di giovani non particolarmente fortunati all’inizio della loro vita, che però con una buona educazione, tanto studio e lavoro sono ora un meraviglioso esempio da imitare per tutti gli altri piccoli studenti!”